Comuni virtuosi, il futuro è qui

5 ottobre 2012

 

Dal sito di “Salviamo il paesaggio” notizie confortanti sulle possibilità di rimediare ai gravi danni dell’inquinamento attraverso buon senso e buona volontà.

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/09/litalia-virtuosa-esiste-premiati-i-comuni-ecosostenibili/


Contro l’inceneritore di Albano Laziale

11 aprile 2012

Oggi i militanti e le militanti del No Inc di Albano si sono recati presso la sede della Pontina Ambiente, la ditta del magnate dei rifiuti Manlio Cerroni, per ribadire la loro contrarietà alla costruzione dell’inceneritore più grande d’Europa nella zona dei Castelli Romani.

Abbiamo voluto recapitare direttamente a questa ditta un messaggio chiaro e cioè che, nonostante la vergognosa sentenza del Consiglio di Stato, la popolazione dei Castelli romani è disposta con ogni mezzo necessario a bloccare la costruzione di un’opera assolutamente inutile, sia da un punto di vista tecnico, economico che ambientale. Quattro anni di mobilitazione e di lotta ci hanno convinti del fatto che con i 400 milioni di euro di fondi pubblici dei CIP 6 anziché spenderli per le discariche e gli inceneritori della Pontina Ambiente si potrebbe porre in essere una gestione dei rifiuti basata sulla riduzione, il riuso e il riciclo.

Con il costo annuo di un inceneritore (20 milioni di euro), che dà lavoro a 60 persone, ci si pagherebbero 400 addetti per la raccolta differenziata porta a porta. Così come in Val di Susa, anche ai Castelli Romani ribadiamo dunque la netta contrarietà ad un’opera che antepone i profitti di pochi ai diritti di tutti e gli interessi di una classe politica trasversalmente corrotta agli interessi ed ai bisogni reali di chi abita questi territori.

Per questo motivo chiamiamo ad una mobilitazione permanente che vedrà nella manifestazione di sabato 14 per le strade di Albano un momento centrale, durante il quale dimostreremo tutta la determinazione di chi sa, a prescindere da assurde decisioni, sia giuridiche che politiche, di stare dalla parte giusta!

Sabato 14 aprile h. 15 corteo no inceneritore, partenza da Piazza Mazzini, Albano.


La drammatica situazione dei tumori a Terzigno

27 marzo 2012

La vicinanza alla discarica si rivela mortale; sul Fatto quotidiano i dati sconcertanti di una ricerca fatta da tre donne del popolo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/27/terzigno-cosi-vive-muore-vicino-alla-discarica-cava-ranieri/200396/


Il Consiglio di Stato autorizza l’inceneritore di Albano!

25 marzo 2012

Apprendiamo con sgomento la sentenza del consiglio di stato che di fatto autorizza la costruzione dell’inceneritore di Albano. Come al solito la volontà popolare viene ignorata , la dignità degli abitanti dei Castelli Romani, che vivono questi territori e che da sei anni portano avanti questa vertenza, viene calpestata in nome di una presunta utilità sociale di questo spaventoso ecomostro. Viene da chiedersi, con l’amaro in bocca, utile a chi? al signor Cerroni, “il re della monnezza” che di discariche e inceneritori ha costruito il suo business (Malagrotta docet), e senza dubbio è utile ai vari politicanti di turno, da Alemanno, alla Polverini e al suo predecessore Marrazzo, che continuano a proporre una gestione dei rifiuti vecchia e obsoleta fatta di discariche e inceneritori in un territorio, come quello dei castelli, già DEVASTATO da una speculazione edilizia che non conosce limiti, dalla presenza di numerose industrie e dalla tristemente nota discarica di amianto.

La storia dei movimenti territoriali in Italia sembra seguire sempre lo stesso copione: la lotta contro l’opera parte, I comitati presentano ricorso al TAR, lo vincono, dopodichè vengono scavalcati al Consiglio di Stato per intercessione del politicante di turno. L’abbiamo visto accadere in Val di Susa, sotto le pressioni del governo centrale del PDL e della regione del PD, l’abbiamo visto accadere ad Aprilia per l’insistenza dell’allora ministro alle attività produttive Bersani, a Vicenza in cui il deus ex machina fu Prodi ed infine a Napoli per l’inceneritore di Acerra, per il quale si spesero nientepopòdimeno che Berlusconi e Napolitano. Ora sembra arrivato il nostro turno, con le minacciose dichiarazioni del ministro Corrado Clini che sembrano voler schiacciare la lotta che portiamo avanti da sei anni.

Dell’incompetenza e del malaffare di pochi dovranno pagare donne, uomini, bambini, animali le cui grida di rabbia e di indignazione si vorrebero mettere a tacere.
NOI NON GLIELO PERMETTEREMO! Non ci faremo schiacciare, la vertenza non muore certo qui ma anzi continuerà con ancora più forza! solo uniti tutti e tutte potremo impedire la devastazione dei nostri territori! non ci faremo scavalcare, l’unico grado di giudizio che conta è quello popolare e si giudica sul terreno della lotta!!
Sul nostro sito web continueremo ad aggiornavi sule prossime iniziative ed assemblee pubbliche per decidere insieme come continuare la mobilitazione. Di seguito potete leggere la notizia così come viene riportata dal giornale “La Repubblica”.

NO ALL’INCENERITORE Nè AD ALBANO Nè ALTROVE!

www.noinceneritorealbano.it


CleaNap: i cittadini puliscono Napoli

25 luglio 2011

Energie positive si stanno diffondendo: i cittadini napoletani stanchi della monnezza, tanti giovani, gli Angeli della monnezza, si rimboccano le mani e ripuliscono le piazze e le strade, piantano fiori, insieme con i bambini, cui insegnano la raccolta differenziata autogestita, in attesa che che il Primo cittadino, Luigi De Magistris, riesca a realizzare quello che a Napoli sembra essere un sogno: RIFIUTI ZERO! Il vicesindaco sta studiando l’applicabilità del sistema di riciclo di Vedelago. Chi la dura, la vince.

Qui le foto:

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/07/24/foto/tutti_a_raccogliere_rifiuti-19565100/1/?ref=HREC2-8


Colleferro: agnelli morti o malformati

1 febbraio 2011

Sostanze tossiche nel fiume Sacco avvelenano da anni le terre circostanti. E che dire dei veleni diffusi dagli inceneritori di Colleferro? Non sono solo inalati da uomini ed animali, ma, ricadendo sui terreni, sulle piante, sulle coltivazioni… e non essendo possibile asportarli con il lavaggio, vengono ingeneriti con gli alimenti.

Per maggiori informazioni consultare www.ecoblog.it e

http://www.neversleep.it/index.php/a/informazioni-intelligenti/pesticidi-fiume-sacco-roma


Il T.A.R. blocca l’inceneritore di Albano

17 dicembre 2010

Da noinceneritorelbano ROMA – Un’autorizzazione arrivata dalla giunta Marrazzo fuori tempo massimo. E con carenti istruttorie sulla qualità dell’aria e sull’uso dell’acqua. L’ inceneritore di Albano è stato bocciato anche dal Tar del Lazio, dopo che la Asl dei Castelli romani aveva espresso pesanti perplessità riguardo il progetto che metterebbe a rischio le falde. Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dal coordinamento « No inc» e da 8 sindaci, quelli di Castel Gandolfo, Lanuvio, Ariccia, Ardea, Albano, Genzano, Rocca di Papa e Pomezia. Il Tar ha cancellato, in sostanza, i due permessi firmati dalla giunta Marrazzo che concedevano il «semaforo verde» alla realizzazione dell’impianto destinato alla produzione di energia elettrica bruciando il cdr – rifiuti raccolti tramite la differenziata – proveniente dai cassonetti di Roma e Fiumicino.

AUTORIZZAZIONE «INCOMPRENSIBILE» – Pesantissimi, i rilievi dei giudici. In sintesi: la Regione ha «autorizzato l’avvio dei lavori di cantierizzazione in una data, nell’ottobre 2008, – si legge nella sentenza – in cui però erano ormai scaduti i poteri straordinari in materia ambientale attribuiti al Presidente della Regione». Insomma non si poteva firmare la fondamentale valutazione di impatto ambientale , arrivata tortuosamente in extremis una seconda volta, per superare le perplessità di un primo documento analogo che aveva invece bocciato il progetto. Addirittura, i giudici scrivono di «non comprendere su quali basi normative il Presidente della Regione Lazio abbia ritenuto di rilasciare siffatta, atipica, autorizzazione provvisoria».

Leggi tutto


Arsenico nell’acqua: e i politici dicono “bevete”!

9 dicembre 2010
Quando i nostri politici devono risolvere il problema dei veleni trovati nelle acque che riforniscono le case dei cittadini, cosa fanno? Invece di individuare la causa e prevenirla, dicono :  se otteniamo una deroga ai limiti massimi di legge (10 microg/lt per l’arsenico), l’acqua si può bere. Dunque, l’acqua è tossica perché ha più di 10 microgrammi di veleno, ma se per legge si stabilisce che ne può avere anche 50, non è più tossica e si può bere!

L’arsenico che normalmente si trova in natura aumenta a causa dell’intervento dell’uomo, soprattutto in seguito alle combustioni, come quelle di centrali elettriche, inceneritori… e a causa di sfruttamenti esagerati delle falde acquifere, come avviene nelle zone dei Castelli romani, dove si vuole costruire un altro inceneritore!

www.noinceneritorealbano.it

La puntata di Blob (Rai Tre) di Mercoledi 8 Dicembre 2010 rende conto del problema.

L’ACEA  FORNISCE AI CASTELLI ACQUA

TROPPO SPESSO NON POTABILE

SABATO 11 DICEMBRE 2010  alle ore 17,00

PRESSO LA SALA DELLA CIRCOSCRIZIONE DI CECCHINA VIA ROCCA DI PAPA

ASSEMBLEA PUBBLICA

E’ ormai divenuto di pubblico dominio quanto andiamo dicendo da anni e qualcuno tra noi da più di 10 anni.

Il sovrasfruttamento delle falde idriche del nostro territorio dovuto alla sciagurata gestione del medesimo da parte delle amministrazioni, degli operatori economici e di chi ha continuato a costruire indiscriminatamente, ha determinato la presenza di elementi indesiderati e patogeni nelle acque delle nostre case. Da anni la presenza di fluoro, arsenico, manganese e altro, va oltre i limiti previsti dalla legge del 2001.

Sei anni di deroghe concessi dal governo nazionale non sono bastati, e non sono bastati neanche ad          ACEA che ormai governa le acque dei nostri territori da 5 anni e riscuote bollette relative ad un servizio che non ha la qualità minima per rispettare il contratto di servizio.

Nel mese di ottobre tra l’8 e l’11 abbiamo fatto undici prelievi a Cecchina, Montagnano, Cancelliera, Pavona, Lanuvio, Genzano. Ebbene 6 campioni su 11 davano valori eccedenti i limiti di 10 microg/lt per l’arsenico e di 1,5 millig/lt per il fluoro.

Il 28 ottobre la commissione europea ha risposto alle richieste della regione Lazio concedendo l’ennesima deroga per il fluoro portando il limite a 2,5 millig/lt  fino al 2012, ma ha respinto la richiesta di portare il limite per l’arsenico a 50 microg/lt.

Risultato: per tutto il 2010 l’ACEA CI HA FORNITO ACQUA FORMALMENTE NON POTABILE e in più ci ha preso per i fondelli allegando alla bolletta una letterina dove vantava deroghe inesistenti. Il giochino è consistito nel consegnare nel 2010 una comunicazione comunque scema , ma datata luglio 2009.

Ciò senza considerare il merito delle cose e cioè che, deroga o no, l’assunzione di acqua con un contenuto di fluoro superiore a 1,5 millig/lt può far insorgere fluorosi o altre patologie, mentre l’assunzione di arsenico per periodi lunghi anche per quantità largamente inferiori ai 10 microg determina un aumento significativo del rischio di contrarre per esempio il cancro alla vescica. Tutto questo è coerente con le risultanze delle indagini epidemiologiche che danno nella nostra zona un incidenza dei cancri all’apparato urogenitale largamente superiore alla media regionale. In questa situazione ACEA, socio al 33% di COEMA, pretende, con l’avv Cerroni, di costruire l’inceneritore dei rifiuti a Roncigliano nel cuore del disastro idrico dei castelli conoscendo la cascata di acqua necessaria permanentemente a questo pentolone.

NON POSSIAMO PERMETTERE QUESTE COSE.

ACEA DEVE RITIRARE TUTTA LA FATTURAZIONE RELATIVA AI CONSUMI DEL 2010, MA VA RIVISTA PURE QUELLA DEGLI ANNI PRECEDENTI.

I COMUNI CAMBINO RADICALMENTE LA POLITICA URBANISTICA DEI TERRITORI, NE’ UN METRO CUBO DI CEMENTO, NE’ UN METRO QUADRO DI ASFALTO.

SABATO 11 DICEMBRE 2010  alle ore 17,00

PRESSO LA SALA DELLA CIRCOSCRIZIONE DI CECCHINA VIA ROCCA DI PAPA

ASSEMBLEA PUBBLICA

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano


Vogliamo la metropolitana leggera!

19 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA

Dichiarazioni di Gualtiero Alunni Portavoce del Comitato No Corridoio Roma-Latina

Oggetto: Esito riunione del CIPE – approvazione Corridoio Autostradale a pedaggio Roma-Latina e bretella Cisterna-Valmontone.

E’ sconcertante come il Governo e la Regione Lazio siano subalterni e servizievoli nei confronti di Impregilo e dei poteri forti.

All’inutilità e alla devastazione di questo mostro d’asfalto e cemento, si aggiunge l’uso dissennato di risorse pubbliche per opere che avvantaggiano solo gli speculatori privati. Le dichiarazioni della Polverini lasciano sgomenti: “Sono molto soddisfatta, questa è un’opera strategica per la Regione Lazio, un’opera che aspettavamo da tempo, il progetto non solo risolverà un problema di mobilità ma riguarda soprattutto la sicurezza dei cittadini, perché interviene su una delle strade più pericolose d’Italia”. Per quanto riguarda la mobilità, con l’approvazione del progetto preliminare della tratta Roma Tor dè Cenci-A12 ai poveri pendolari, alle 4.000 macchine che si sono aggiunte con l’apertura del centro commerciale di Euroma2, ai dichiarati tre milioni di turisti che andranno a visitare “CinecittàWord” a Castel Romano, si aggiungerà il traffico pesante dei TIR provenienti da nord/sud Italia. Così aumenteranno le file interminabili pagando perfino il pedaggio beffa. Mentre si approva tutto ciò, ci si accanisce con i pendolari che usano i “carri berstiame” delle ferroviarie pubbliche, aumentando le tariffe del 30% e riducendo del 20% gli investimenti (oltre un miliardo). Per quanto riguarda la sicurezza è inutile ribadire che l’autostrada arriva alle porte di Latina (Borgopiave) e quindi, la parte più pericolosa, quella da Latina a Terracina, rimane pericolosa con il suo nefasto 70% di incidenti mortali.

Inoltre, chiedere, come fa la Polverini, alla commissione europea di cofinanziare il collegamento Cisterna-Valmontone con i fondi Fesr, ci sembra un controsenso, visto che le direttive europee rivolte ai paesi membri, danno indicazioni di investire per l’adeguamento in sicurezza della rete stradale e per il potenziamento del trasporto ferroviario.

I 468 milioni sono poco più di un terzo della quota a carico dello Stato, che come sappiamo si deve attestare al 40% del totale, quindi se si arriverà al bando di gara, lo si farà per un piccolo lotto. E ancora, il costo degli espropri da eseguirsi su un totale di 152 Km (autostrada, bretella e opere di connessione), con i preventivati 200 milioni, non si esproprierà nemmeno il 10% dei terreni, delle abitazioni, delle aziende agricole e produttive.

La nostra risposta la daremo subito in maniera ferma e decisa:

– partecipando alla manifestazione del 25 novembre 2010 dalle ore 9,30 sotto la Regione Lazio a Roma;

– ricorrendo al TAR del Lazio e alla Corte di Giustizia Europea.

COMITATO NO CORRIDOIO ROMA-LATINA
per la metropolitana leggera

FIRMA on line: http://www.PetitionOnline.com/ppnoc1/
Il nostro blog: http://quartiereroma12.blogspot.com

E.mail: nocorridoio@tiscali.it – cell. 3332152909


Perché non vogliono pubblicare tutti i dati sui danni del nucleare?

30 agosto 2010

http://ambienteonline.splinder.com