Lettera di Asor Rosa a Silvio

29 marzo 2010

Dal Manifesto

29/03/2010

|   Alberto Asor Rosa
Lettera aperta a Berlusconi

Egregio signor Presidente del Consiglio, ho passato le ultime due settimane a visionare ripetutamente (in maniera alla fine un po’ ossessiva, devo ammetterlo) le sue innumerevoli comparse televisive: dalla sua conferenza stampa intesa a denunciare i (presunti) brogli elettorali presso la Corte d’Appello di Roma (un vero capo d’opera) al Suo intervento al comizio, grande (non oceanico), svoltosi sabato 20 marzo in piazza San Giovanni a Roma all’ultima, recentissima apparizione consentitale munificamente dal suo «concorrente» Sky.
Mi rendo conto, dunque, fin dall’inizio, che Ella non appare in grado di accogliere la richiesta per cui fondamentalmente mi son permesso di scriverle: è del tutto evidente, infatti, che la virtù che più le manca, fra le tante che illustrano (o dovrebbero illustrare) l’umana condizione, è il senso critico e autocritico del suo essere e del suo operare.
Su questo aspetto della questione, peraltro, è lecito mantenere un certo quoziente di dubbio.
Non è del tutto certo, infatti, se Ella sappia, sappia bene, che sta mentendo, e nonostante ciò continui a mentire; oppure se, come io inclino a pensare, Lei non sappia neanche che mente, perché le manca totalmente ogni elementare criterio di verifica, – quello che in altri tempi si definiva con grande semplicità il senso e la ricerca della verità.
In un caso come nell’altro, comunque, è del tutto chiaro che Ella ha rinunciato a priori a guardarsi con un minimo distacco ovvero con quel minimo, elementare senso obiettivo dell’osservazione, che fa di ognuno di noi, ma soprattutto di un politico, per le conseguenze più o meno positive, più o meno nefaste, che dalla sua azione possono derivare, un individuo capace di comportarsi responsabilmente e prudentemente.
In una parola, egregio signor Presidente: Ella è il caso più straordinario che si conosca attualmente al mondo di perfetta identificazione dell’immagine che Lei dà e intende dare di sé e di ciò che è dietro le quinte, nel suo intimo e nei suoi pensieri e affetti più profondi e sinceri. Ella, insomma, egregio signor Presidente, ha creato genialmente la «moderna» televisione; e genialmente ne rappresenta la creatura più perfetta. Chiederle di cambiare sarebbe come chiedere ai poveri nostri concittadini che accettano di partecipare al Grande Fratello se si accorgono delle cazzate che fanno (che, nel caso loro, sono costretti a fare) e del ridicolo cui si espongono.
Tuttavia… Tuttavia, se per una volta, – come sommessamente ora sono qui a chiederle di fare, – Ella vincesse gli ostacoli frapposti ad un razionale operare dal suo smisurato e incontrollabile ego, e accettasse perciò di sedersi per un’ora quietamente in poltrona di fronte ad uno di quegli apparecchi televisivi che hanno fatto la sua fortuna, e rivedesse – per una volta – con animo sereno, disteso e tranquillo le sue suddette performances, si accorgerebbe senza sforzo della carica d’intolleranza, di violenza, di sopraffazione e di minaccia di cui esse grondano: e del pericolo immenso, devastante, delle lacerazioni insanabili, dei conflitti senza fine che ne possono derivare al nostro sventurato paese e alle sue fragili istituzioni.
Ella, come sta scritto ormai da tutte le parti e come recitava il gigantesco slogan cui s’ispirava la manifestazione di San Giovanni, ha bandito una crociata dell’amore contro l’odio. Ebbene, io, da osservatore spassionato delle cose umane e delle loro espressioni e forme diverse di comunicazione, Le posso garantire che il suo rapporto con il mondo così come Lei pubblicamente non si cura di nascondere (ma esiste il sospetto, come ho già accennato, che tale sia la sua regola anche nella sfera privata), si presenta esattamente come un tipico, esemplare rapporto di odio, se l’odio non è solo il desiderio forsennato di schiacciare, anzi annichilire il proprio avversario (più esattamente: qualsiasi interlocutore che si permetta di esprimere una contrarietà o, Dio non voglia, un dissenso), ma anche la propensione irresistibile a fare dell’esibizione sistematica della propria forza, – magari, se serve, quella del proprio denaro, lo stesso con cui vengono pagate le escort e la lussuosa pubblicazione propagandistica in suo favore, che ho trovato ieri mattina nella mia buca delle lettere, – il collant vero di ogni proprio personale rapporto con il resto del mondo.
Vede, curioso come sono, mi sono chiesto più volte da dove le possa venire una carica così irrefrenabile di prepotenza egotistica e di disprezzo delle regole, quelle regole cui spetta in tutte le situazioni di garantire la nostra civile convivenza. In attesa che più competenti di me s’impegnino in questa utile analisi, io ho per questa occasione accantonato tutte le spiegazioni che facciano riferimento alle «generalità» di questa storia: le incerte origini della sua immensa fortuna; i trascorsi massonici; il conflitto d’interessi (che meglio varrebbe denominare d’ora in poi: Un Solo Interesse Sta Sopra a Tutto e Tutti); l’idea, davvero clamorosa, che Lei aspirerebbe a governare la Repubblica con gli stessi metodi con cui governava (governa) l’Impero Mediaset (intervista Sky); l’accesa, inesausta battaglia per scardinare macchine e regole della giustizia; il ricorso polemico illimitato al cosiddetto «consenso popolare», quasi che il consenso popolare, quando rettamente inteso, renda ipso facto chicchessia legibus solutus. E mi sono concentrato su di un dato apparentemente minimale, quasi privato, sfuggito ai più, da cui tuttavia (a mio giudizio) scaturisce a catena tutto il resto.
Nel 2001 Lei ha fatto circolare una delle ricche e costose pubblicazioni, di cui, come si diceva, inonda il paese nelle stagioni elettorali, in cui di Lei veniva tracciato un enfatico profilo quadripartito (L’Uomo, L’Imprenditore, Lo Sportivo, Il Politico), condito di molte sue dichiarazioni in prima persona. Proprio all’inizio, là dove Lei parlava della sua infanzia e dei suoi trascorsi di bambino, così si esprimeva: «Facciamo un po’ di conti: sono nato nel 1936 e avevo dunque sei anni quando la guerra entrò, disastrosamente, nella nostra vita quotidiana. Poi arrivò il 1943, la grande crisi, la caduta del fascismo, l’8 settembre; i tedeschi, la paura, i bombardamenti. Mio padre era militare al momento della disfatta. I tedeschi avevano iniziato la caccia al soldato italiano e lui si fece convincere da alcuni suoi amici a riparare con loro in Svizzera. Fece la scelta giusta. Salvò la sua vita e salvò il futuro di tutti noi…».
Ella, egregio signor Presidente, non è evidentemente in grado di capirlo, e forse oggi, ahimé, neanche molti dei nostri concittadini. Il fatto è che con quelle quattro parolette: «Fece la scelta giusta. Salvò la sua vita e salvò il futuro di tutti noi», Lei nega senza accorgersene (e questo come al solito aggrava la cosa) le radici fondamentali del nostro essere civile, l’etica della solidarietà e, lato sensu, della resistenza, i fondamenti, in altre parole, del nostro essere Repubblica, Stato moderno, democratico ed europeo.
Se le cose stanno così, mi pare che non sia possibile dubitare che il fondamentale fattore di disunione, di conflittualità, d’insanabile antagonismo, di estraneità e di odio, sia, non solo o non tanto la sua politica, ma la sua figura, ciò che lei è e non può fare a meno di essere. Ha ragione dunque il Presidente Napolitano a chiedere che l’atmosfera della vita pubblica italiana si rassereni e tranquillizzi. Ma tale ammonimento resterà un po’ vano, persino, mi si scusi l’espressione, un po’ fatua, fin quando Lei occuperà il posto che occupa, con i modi e le forme con cui lo occupa (cosa peraltro, come mi sono sforzato di dimostrare, immedicabile, cioè non modificabile né correggibile).
Affinché l’auspicio del Presidente Napolitano si realizzi non c’è che un modo, e la prego con tutte le mie forze di prenderlo in considerazione. Quando lunedì prossimo le urne staranno per chiudersi, dieci minuti prima che questo accada, per non essere accusato né di fuggire né di volere ancora di più e ancora peggio sopraffare, rimetta il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica, crei, spontaneamente e generosamente, le condizioni per cui i molti e gravi problemi cui l’Italia va incontro, siano affrontati da uomini di buona volontà al di fuori della spirale di odio che la sua presenza crea e, come ancora una volta ripeto, non può fare a meno di creare.
Se ciò dovesse accadere, se per la prima volta nella sua vita aprisse gli occhi su se stesso e da personaggio televisivo tornasse ad essere liberamente l’individuo comune che ognuno di noi dovrebbe aspirare a essere, Ella potrebbe entrare nella Storia italiana in una maniera molto diversa da come attualmente la sta attraversando e rovesciando in tutti i suoi segmenti.
Non so se questo le interessi, ma mi auguro di sì.

Riforma delle Superiori

25 marzo 2010

di Franco Labella

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Spicchi d’aglio: la politica scolastica e il ministro Gelmini.
Perchè l’aglio? Insaporisce i cibi, ha anche proprietà curative ma può risultare leggermente indigesto: proprio come la controriforma del duo-Tremonti-Gelmini. Il professor Franco Labella è un insegnante di Diritto ed Economia in un liceo linguistico di Napoli. Contro riordino gelminiano e l’eliminazione del Diritto dalle scuole superiori italiane, il prof  un anno fa, un appello in rete a cui hanno aderito oltre 2.000 persone e che è stato firmato, tra gli altri, da docenti universitari come i professori Stefano Ceccanti, Alessandro Pace e Stefano Rodotà, artisti dal forte impegno civile come Moni Ovadia ed esponenti della società civile impegnati nella difesa della legalità e nella lotta alla criminalità organizzata come Rita Borsellino, Don Tonino Palmese e Giovanni Impastato. Inoltre, nel marzo del 2009 Labella ha fondato il Coordinamento nazionale dei docenti di Diritto e Economia, che raccoglie oltre 150 docenti di 17 regioni e di cui è attualmente è il Coordinatore nazionale. Gli Spicchi, però, sono opera del solo prof. Labella e non coinvolgono il Coordinamento nazionale.

Bolzano rinvia
Questa provincia autonoma ha deciso di rinviare al 2011 l’avvio del riordino delle scuole superiori. Probabilmente si farà un “decreto interpretativo” che chiarisca alla Provincia di Bolzano che, nonostante i suoi poteri, non è possibile rinviare e, soprattutto, farlo sapere all’opinione pubblica prima della data di svolgimento delle elezioni regionali. Hai visto mai che qualche altra Regione si faccia tentare, visti la confusione ed i ritardi di provvedimenti anche importanti come le Indicazioni nazionali (i programmi) o il riordino delle classi di concorso e chieda pure essa il rinvio…..

L’educazione alla legalità senza le leggi Per giustificare la eliminazione dello studio del Diritto nelle scuole superiori italiane la Gelmini per bocca del suo consigliere politico dott. Bruschi che lo ha scritto nei Forum di Ansas-Indire, ne ha decretato la scarsa importanza ai fini della Educazione alla legalità e alla cittadinanza. Lo stesso autore del paradosso della educazione alla legalità senza le leggi, che è pure presidente della cabina di regia dei licei, sembra non gradire molto gli ostacoli al riordino delle scuole superiori che potrebbero venire dai Piani di dimensionamento delle Regioni. Dopo l’educazione alla legalità senza le leggi gradirebbe anche dei Piani di offerta formativa e di dimensionamento delle Regioni senza i Regolamenti, non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale e ,perciò, inesistenti dal punto di vista giuridico.

Il Clil, novità europea Il Ministro Gelmini, in tv, ha segnalato come epocale l’introduzione, nel solo ultimo anno delle scuole superiori, di una disciplina in lingua straniera: CLIL si chiama ….Sigla mirabile che già appassiona gli addetti ai lavori con un interrogativo altrettanto epocale: saranno i prof. di inglese ad imparare la filosofia o viceversa i prof. di filosofia a frequentare i corsi accelerati e brevi di inglese come è già avvenuto con le maestre uniche?

E’ tutta un’altra musica Non sono ancora nati i Licei Musicali ma già sorgono dubbi sulla possibilità di farli nascere attraverso le convenzioni con i Conservatori ma senza oneri per le istituzioni. C’è chi propone di boicottare le convenzioni anche in considerazione del fatto che 40 sezioni in tutta Italia significano un migliaio di studenti sparsi per ogni dove. Si vede che manca un direttore d’orchestra.

Libri di testo on line Le case editrici scolastiche si sono lamentate per l’assenza delle Indicazioni nazionali (i programmi) che rende difficile se non impossibile il lavoro di programmazione e redazione dei libri di testo, in tempo utile per essere utilizzati dalle classi degli istituti superiori coinvolti, a partire dal settembre di quest’anno, nel riordino del mnistro Gelmini.

llConsigliere politico del  ministro ha risposto che sarà possibile  per le case editrici aggiornare i libri on line. Si vede che Bruschi vive nella realtà virtuale. La realtà concreta di molte famiglie è quella della scarsa diffusione di Internet, la realtà operativa delle scuole è quella della mancanza di fondi anche per il pagamento dei supplenti e pure per l’acquisto della carta igienica.

Gli alunni distribuiti nelle classi e la sicurezza Alle scuole mancano i soldi per pagare i supplenti e le ore di sostituzione fatte dai docenti in servizio. Quando mancano gli insegnanti, gli alunni delle classi coinvolte vengono divisi in altre classi coperte da docenti. Si violano, così, le norme sulla sicurezza che impongono di non concentrare, superando i limiti di legge, gli alunni in base allo spazio disponibile nelle classi. La spiegazione è: “lo facciamo per garantire la sorveglianza dei minori affidati alle scuole.” Peccato, però, che questo avvenga a discapito della sicurezza.

Cittadinanza e Costituzione Nell’agosto del 2008, con una conferenza stampa ripresa dalle televisioni, la Gelmini annunciò l’istituzione di una nuova materia con voto autonomo: Cittadinanza e Costituzione. Il 9 novembre 2009 contrordine: Cittadinanza e Costituzione non sarà mai materia autonoma con voto autonomo. Parola dello stesso ministro su un quotidiano nazionale.  Non sia mai che gli studenti italiani possano capire che la Costituzione pone limiti anche ad inventiva e creatività legislativa. Meglio che si occupino del fair play sportivo, suggerito come tema da sviluppare nell’ambito di un “contenitore” affidato ai docenti di Storia e, solo dove sono già presenti in organico, ai docenti di Diritto. Per equità, però, bisogna dire che il ministro ha annunciato che comprerà e distribuirà nelle scuole i DVD con le registrazioni delle trasmissioni sulla Costituzione curate da Claudio Martelli.

(Spiccchi “selezionati” da Maristella Iervasi)

23 marzo 2010
Vedi tutti gli articoli della sezione “Scuola”


Sciopero dei ricercatori

21 marzo 2010

Il loro contratto li impegna a svolgere attività di ricerca, invece sono “usati” per coprire corsi di laurea prestando servizio di docenza per quattro soldi. Con la riforma Gelmini il loro futuro è un punto interrogativo.

http://www.repubblica.it/scuola/2010/03/21/news/universit_cattedre_vuote_lo_sciopero_dei_ricercatori-2798883/


27 Marzo, l’ora della Terra

21 marzo 2010

Il 27 marzo dalle 20.30 aderisci all’evento globale del WWF – L’ora della Terra.
In tutto il pianeta si spegneranno le luci per un’ora.
Monumenti, palazzi, negozi, appartamenti. Comunità, scuole, singole case.
Un appuntamento planetario che quest’anno ha un significato ancora più forte: è il nostro modo per dire ai potenti che dopo il deludente vertice di Copenhagen noi non molliamo. Continueremo a chiedere un accordo globale sul clima efficace e vero.

http://www.wwf.it/oradellaterra/


Scuola, A Bolzano riforma superiori slitta a 2011: tempi stretti

17 marzo 2010

Roma, 15 mar. (Apcom) – La Provincia di Bolzano chiederà al governo lo slittamento di un anno per l’applicazione in Alto Adige della riforma della scuola superiore: la decisione è stata resa nota dalla stessa giunta provinciale, attraverso un comunicato ufficiale, al termine della seduta odierna.

“La relativa normativa – si legge nella nota emessa dalla giunta di Bolzano – non è ancora entrata ufficialmente in vigore e la Provincia non riuscirebbe a disporre in tempo dei sei mesi previsti per recepire la normativa con legge propria e per redigere i nuovi programmi”.

E poiché i tempi per l’attuazione dei nuovi regolamenti sui nuovi istituti liceali, tecnici e superiori sarebbero troppo stretti, la giunta ha annunciato che esprimerà ufficialmente al governo “la richiesta di far slittare l’applicazione della riforma all’anno scolastico 2011/2012”.

di Apcom

No all’inceneritore di Parma!

16 marzo 2010

Il tempo stringe,
mancano 800 giorni all’avvio dell’inceneritore di rifiuti da 130.000 tonnellate che sorgerà a Parma nel quartiere S.P.I.P.
Siamo ancora in tempo, non è troppo tardi per fermarlo ma dobbiamo intensificare le azioni, chi decide deve sapere che i cittadini sono informati e non sono d’accordo con questa decisione.

Esistono delle alternative praticabili e già praticate, i cittadini di Parma lo sanno e le esigono.
Per fare ciò, però, il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti, attivo dal 2006 e composto da semplici cittadini, ha sempre fatto ricorso all’autotassazione.

Per presentare il ricorso legale sono serviti dei soldi (tanti!), per organizzare i cortei e la fiaccolata di dicembre sono serviti dei soldi, per stampare i volantini informativi sono serviti e serviranno dei soldi, per far sì che il principale quotidiano locale pubblicasse anche le nostre idee sono serviti dei soldi, per far arrivare le brochure informative a casa dei parmigiani sono serviti tanti soldi. Altri ne servono ora per organizzare la manifestazione NAZIONALE NO INCENERITORI che si terrà qui a Parma sabato 17 aprile.

La rete Nazionale No Inceneritori ci ha chiesto che la manifestazione si svolgesse a Parma perché, come ha detto il Prof. Paul Connett quando è stato nostro ospite a dicembre, “Parma è l’ultimo posto al mondo in cui si dovrebbe costruire un inceneritore”.
L’inceneritore nella “capitale europea del cibo” non andrebbe fatto.
La vertenza di Parma DIVIENE COSI’ UNA VERTENZA ITALIANA ED INTERNAZIONALE che unifica tutte le vertenze territoriali che in questo periodo si combattono anche nel resto d’Italia.

Purtroppo, però, non possiamo più sostenere tutte le spese da soli e quindi ti chiediamo aiuto.
Se puoi, se vuoi sostenere la nostra causa ti chiediamo di farci una donazione (non importa di quanto),
effettuando un bonifico utilizzando le seguenti coordinate bancarie:

Unicredit Banca – Filiale Parma Sicuri
Via Giulio e Giacinto Sicuri, 38A
43100 Parma
Conto Corrente Int” Libera Cittadinanza – Rete Nazionale girotondi e Movimenti”
IBAN: IT60K0200812722000100039138
Causale: contributo per l’alternativa all’inceneritore


Aggressione agli organi istituzionali, difesa degli interessi personali

9 marzo 2010

“Di nuovo, assistiamo sgomenti al graduale svuotamento delle istituzioni, all’integrale oblio dei valori, al totale svilimento delle regole: questo è il male oscuro e profondo che sta corrodendo l’Italia”.

“Cosa vuole che le dica? Purtroppo questo è il drammatico paesaggio italiano, né bello né facile. E questo è anche il mio più grande rimpianto di vecchio: sulla soglia dei 90 anni, mi accorgo con amarezza che questa non è l’Italia che vagheggiavo a 20 anni. Allora ci svegliavamo la mattina convinti che, comunque fossero andate le cose, avremmo fatto un passo avanti. Oggi ci alziamo la mattina, e ogni giorno ci accorgiamo di aver fatto un altro passo indietro. E’ molto triste, per me che sono un nonuagenario. Ma chi è più giovane di me non deve perdersi d’animo, e soprattutto non deve smettere di lottare”.

(Carlo Azeglio Ciampi)

http://www.repubblica.it/politica/2010/03/09/news/parla_ciampi-2560836/

“Tra i 2001 e il 2006 Ciampi non potè rinviare alle Camere tutte le leggi-vergogna del secondo governo Berlusconi, perché in alcune di esse mancava il vizio della “palese incostituzionalità” che solo può giustificare il diniego di firma da parte del capo dello Stato. Ma dalla riforma Gasparri sul sistema radiotelevisivo alla riforma Castelli sull’ordinamento giudiziario, Ciampi pronunciò alcuni “no” pesantissimi.”